Brexit, i preparativi del Governo italiano

Per seguire e coordinare le attività inerenti la Brexit e, in particolare, il negoziato sull’accordo di recesso e sul quadro delle future relazioni tra l’UE e il Regno Unito e le misure di preparazione e di emergenza per ogni scenario, incluso quello di un recesso senza accordo, il Governo italiano ha istituito a Palazzo Chigi una Task Force per la Brexit.

I preparativi italiani si iscrivono nel contesto del piano collettivo europeo e hanno l’obiettivo principale di garantire, anche con misure legislative:

  • la tutela dei diritti dei cittadini italiani che vivono nel Regno Unito e dei cittadini britannici che vivono in Italia,
  • la tutela della stabilità finanziaria e della continuità operativa dei mercati e dei settori bancario, finanziario e assicurativo (sia localizzati in Italia, sia nel Regno Unito), anche al fine di evitare rischi di liquidità e di garantire certezza delle transazioni, nonché la protezione di depositanti, investitori e assicurati,
  • la promozione di un’adeguata preparazione delle imprese e la gestione di emergenze relative ad alcuni ambiti settoriali come, ad esempio, trasporti, dogane, sanità, agricoltura, ricerca, istruzione e altri settori in cui dovessero essere necessari interventi.

Alla luce dell’incertezza sulla ratifica dell’accordo di recesso, tra dicembre 2018 e giugno 2019, il Governo italiano ha proseguito e accelerato la preparazione allo scenario di un recesso senza accordo.

Il 25 marzo 2019 il Governo ha adottato il c.d. Decreto Brexit (DL 25 marzo 2019, n.22 convertito in Legge del 20 maggio 2019 n.41) per assicurare la stabilità finanziaria e integrità dei mercati, la tutela dei diritti dei cittadini britannici residenti in Italia, nonché il rafforzamento della rete consolare nel Regno Unito e dell’assistenza nei confronti della comunità italiana ivi residente.

Il 10 giugno, inoltre, si è tenuta l’ottava riunione di coordinamento interministeriale a cura della Task Force di Palazzo Chigi, che ha rinnovato l’invito a cittadini, imprese e soggetti interessati ad utilizzare i mesi di proroga sino al 31 ottobre 2019 per prepararsi a qualsiasi scenario, incluso quello di mancato accordo. 

Contestualmente è stata pubblicata l’ultima versione del documento “Prepararsi al recesso senza accordo del Regno Unito dall’Unione europea – Informazioni sulle conseguenze e sui preparativi allo scenario di una Brexit senza accordo di recesso (Luglio 2019)”, con aggiornamenti a cura della task force.
Gli aggiornamenti riguardano, tra gli altri, i seguenti settori: diritti dei cittadini e coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, studenti, servizi finanziari, trasporti, settore agroalimentare, mercato interno e assistenza alle imprese (con l’istituzione a Londra di un “Help Desk Brexit” dell’Agenzia ICE).

Alla luce della persistente incertezza nel Regno Unito sulla ratifica dell’accordo di recesso – come concordato con il governo britannico nel novembre 2018 -, uno scenario di un’uscita senza accordo (il  “no-deal”) il 1 ° novembre 2019 resta un risultato possibile, sebbene indesiderabile. Con poche settimane alla data di recesso del Regno Unito dall’Unione europea il 31 ottobre 2019, tutti i soggetti interessati dalla Brexit nell’UE a 27 sono chiamati a prepararsi al meglio per lo scenario di “no deal”.

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