Le Keywords nei meta tag. Google le considera ancora?

Le Keywords inserite nei meta tag. Google le considera ancora ai fini del posizionamento fra i risultati? Una volta erano considerate le regine dell’ottimizzazione SEO, l’elemento al quale bisognava prestare maggiore attenzione in assoluto quando si trattava di posizionare un sito sui motori di ricerca. Poi nel 2009 la doccia fredda.

Le Keywords nei meta tag. Google le considera ancora?

Sono le Meta Keywords, le parole che vengono aggiunte in appositi campi dedicati esclusivamente ai motori di ricerca, e che servono ad indicare quali sono i concetti focali su cui si concentra un contenuto, al fine di “aiutare” Google e compagni nel posizionamento del nostro sito. Per anni si sono utilizzate, anzi, ultra-utilizzate le keywords, con una serie di strategie al limite dell’eccessivo.

Ma poi venne il 2009, quando un comunicato del re dei motori, Google, spiegò a chiare lettere che le keyword non avevano alcuna utilità. Nel post firmato da Matt Cutts, Google spiegava che le keyword, proprio per l’abuso di cui si era fatto specie agli albori dell’ottimizzazione SEO, non venivano minimamente prese in considerazione per posizionare un risultato, e anzi un loro utilizzo sarebbe stato controproducente.

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Nel post, si spiega anche che alcuni elementi inseriti nei metatag potevano ancora avere una qualche utilità, come ad esempio la “Description” che viene tuttora utilizzata per generare delle anteprime o dei piccoli riassunti visibili nelle pagine dei risultati di ricerca, ma gli elementi di valutazione sono altri, e un reinserimento delle meta keywords negli algoritmi di calcolo di BigG non era previsto nel 2009… e ad oggi non se ne ha più notizia.

Questo piccolo “terremoto” nel mondo del SEO, portò anche gli altri motori a pronunciarsi: Yahoo! annunciò alla SMX East Conference di quello stesso anno, che le meta keywords non erano prese in considerazione quasi per nulla. Vennero definite come “i più deboli” indicatori del contenuto di una pagina e gli esperti del portale in viola fecero capire chiaramente che venivano utilizzate come misura estrema, a cui appoggiarsi solo in totale mancanza di altri elementi. “Solo quando nessun altro segnale è presente, – spiegò Yahoo! – le parole che appaiono nella sezione meta tag dei documenti possono ancora essere utilizzate per richiamare questi contenuti.”

Bing, il più giovane dei motori, spiegò poco dopo la sua nascita, che le meta keywords erano “un segnale, uno fra migliaia”. In questo caso sembra che la loro importanza non sia nulla, come nel caso di Google, ma assolutamente limitata, allineandosi alla posizione di Yahoo!. Un loro abuso, inoltre, avrebbe penalizzato il sito.

Addio alle Keywords? – In una parola, sì. In realtà, diversi esperti e agenzie di SEO ipotizzarono che i motori avessero sostanzialmente “mentito” per evitare un sovraccarico di keyword e per spingere gli utenti a concentrarsi maggiormente sul contenuto, immaginando che, sotto sotto, dessero ancora un qualche credito alle parole chiave nei metatag.

Per anni utilizzate, le Keywords nei Meta tag ora non sono più considerate nè da Google nè da Yahoo! e Bing. Anzi un loro uso può essere dannoso
Per anni utilizzate, le Keywords nei Meta tag ora non sono più considerate nè da Google nè da Yahoo! e Bing. Anzi un loro uso può essere dannoso

Ma anni di test, volti a capire se un elemento come le keywords fosse stato completamente eliminato, hanno effettivamente dimostrato che l’analisi da parte dei motori di ricerca si concentra ora, con assoluto impegno, nella corrispondenza fra una parola, o meglio ancora un concetto, di ricerca e la coerenza del contenuto.

Gli elementi sono ora il titolo, l’URL, i titoletti, i grassetti e i link, ma anche foto e didascalie, oltre che l’usabilità generale della struttura del sito e altri importanti aspetti come la fruizione delle contenuti dai dispositivi mobili o la velocità nel caricamento delle pagine.

Le keywords non dovrebbero essere più utilizzate per mere questioni di logica: un loro impiego potrebbe essere o completamente inutile, o addirittura dannoso, specie se inserite in numero esagerato, con leggerezza, o poco legame con il documento.

Inoltre, l’inserimento delle keyword nei meta tag permette anche ai concorrenti del sito, di scoprire e monitorare con estrema facilità la nostra strategia SEO. Ovviamente, una analisi dettagliata e fatta da occhi esperti potrebbe comunque portare a comprendere l’approccio che usiamo nell’ottimizzare i nostri contenuti, ma è certamente preferibile non spianare la strada agli avversari.

Infine, il fatto che i motori di ricerca, che hanno il compito di valutare i contenuti dei siti web per poterli classificare e presentare agli utenti, dovessero farsi indicare l’argomento delle risorse dallo stesso proprietario del sito, li ha portati ad assomigliare ad un medico che pretendeva di sapere dal paziente quale fosse la malattia. Un evidente non senso che è stato eliminato con il tempo: la “caduta” delle storiche Meta Keywords appare così del tutto naturale e fisiologica, e sarebbe assolutamente sbagliato cercare di remare contro il cambiamento.

Roberto Trizio

Dopo una robusta preparazione in giornalismo scientifico e digitale, secondo le tecniche anglosassoni in forza ad USA Today, dirige i portali del gruppo Trizio Consulting. Su ExpoitalyOnline firma diversi approfondimenti e interviste

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