Terremoto. Amatrice e Accumoli i più colpiti

A seguito della forte scossa verificatasi stanotte alle 3.36, e a quelle che sono seguite nelle ore successive, è riunito a Roma, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, il Comitato Operativo per il coordinamento della risposta emergenziale. Nel frattempo, è stato firmato il decreto del Presidente del Consiglio che consente al Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, di assicurare l’organizzazione dei servizi di soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi sismici, nonché l’adozione degli interventi provvisionali strettamente necessari.

Il Servizio Nazionale della Protezione Civile è completamente attivato, con i soccorsi provenienti da fuori regione, tra cui diverse sezioni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che vengono fatti convergere presso la Scuola Interforze della Difesa di Rieti. Al momento si registrano ancora criticità per i soccorsi a raggiungere alcune località, un reparto del Genio militare è mobilitato da Roma per la rimozione delle macerie. Difficoltà anche nei collegamenti radio e satellitari, che rendono più difficoltose le operazioni. Elicotteri sono in volo sia per i soccorsi sia per avere un rilievo dall’alto della situazione che consenta di avere una panoramica ampia degli effetti.
Squadre cinofile per la ricerca dei dispersi stanno, poi, arrivando da tutta Italia.

I maggiori effetti, con crolli, persone sotto le macerie e ingenti danni, risultano al momento registrati ad Amatrice e ad Accumuli, nel reatino, ma anche i territori di Marche, in particolare nel comune di Arquata del Tronto, e Umbria risultano coinvolti.
In questo momento, ha precisato il Capo Dipartimento della Protezione Civile, siamo nel pieno della fase del soccorso in cui la priorità è salvare vite umane, verrà poi il momento dell’assistenza alla popolazione e successivamente quella del rilievo dei danni.

La Protezione civile ricorda che sono attivi i seguenti numeri verdi: contact center della Protezione civile nazionale: 800840840; sala operativa della protezione civile Lazio: 803 555.

Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, i più colpiti dal forte terremoto

«È un dramma, ci sono dei morti», ha detto il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. «Ci sono persone sotto le macerie, è un macello», ha aggiunto. «Metà paese non c’è più», ha aggiunto.

Delle 38 vittime del terremoto accertate finora, 17 si sono avute ad Amatrice (Rieti), che risulta quindi il Comune allo stato più colpito. Undici vittime sono state invece accertate ad Accumoli, sempre nel reatino. In provincia di Ascoli Piceno, poi, 10 i morti finora accertati nel Comune di Arquata del Tronto, che comprende anche la frazione di Pescara del Tronto.

«La situazione è drammatica – dice il sidnaco di Accumoli Stefano Petrucci -. Molte persone sotto certamente sotto le macerie, non riusciamo a quantificarle».

Ad Accumoli si scava a mani nude per cercare quattro dispersi sotto le macerie, una giovane coppia e i loro figli. I vigili hanno chiesto l’ausilio di una termocamera per evitare di scavare alla cieca. A rimuovere i massi c’è un escavatore privato. Vistosi crolli nella centrale piazza San Francesco, presso la stazione dei carabinieri, un bar e abitazioni private. In alcuni punti si sono aperte voragini che hanno inghiottito alcune auto. Si sta allestendo un campo dove gli sfollati passeranno la notte.

«Ho girato per il paese e per le sue frazioni, è tutto un crollo. Non c’è una casa che sia agibile. Non ce n’è una che sia agibile. A vista sono tutte inagibili. Dovremo allestire tendopoli per tutta la popolazione. Di notte nonostante sia agosto ci sono circa 10 gradi», ha detto a Rainews24, il sindaco di Accumoli.

«Sono stati interessati sia edifici moderni che di vecchia fattura, che si sono sbriciolati. Come il terremoto dell’Aquila. Quello che abbiamo visto all’Aquila s’è verificato qui. Purtroppo è così. Ora avremo bisogno di aiuti concreti», ha detto ancora Petrucci.

Un uomo di 65 anni è stato estratto vivo dalle macerie di una delle abitazioni crollate ad Accumoli, secondo quanto riferiscono fonti sanitarie. Il recupero è a avvenuto in un altro punto rispetto a quello dove si sta cercando la famiglia composta da una giovane coppia e due bambini. Sul posto sono al lavoro due escavatori. L’impiego della ruspa si alterna con le ricerche a mani nude, svolte da squadre dei Vigili del Fuoco e del soccorso alpino e speleologico della Guardia di Finanza.

«La situazione è drammatica, il centro di Amatrice non esiste più, è crollato». Così il presidente della Regione Nicola Zingaretti, giunto ad Amatrice, a RaiNews24. «Questo è il momento più drammatico, quello in cui si sta scavando – ha aggiunto -. Sono in campo tutti: carabinieri, polizia, vigili del fuoco, Esercito, Anas, Astral. Da stanotte è attivo il dispositivo di soccorso con un punto di prima accoglienza sanitaria. Elicotteri e ambulanze stanno facendo la spola con gli ospedali di Rieti e Roma, dove sono stati portati già alcuni feriti. Intanto la protezione civile sta allestendo due tendopoli».

Ad Amatrice si teme poi che sotto le macerie dell’istituto don Minozzi ci siano tre suore e 4 ospiti. Si cerca ancora tra le macerie della struttura dopo il sisma di questa notte. Altre tre religiose sono state messe in salvo dai soccorritori. «Ho sentito che tutto cominciava a tremare, mi sono buttata sotto al letto nella speranza i salvarmi – dice suor Mariana trentaduenne religiosa albanese – e per fortuna ce l’ho fatta. Ora siamo in attesa di sapere notizie delle tre consorelle e degli altri ospiti».

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Amatrice, è crollato l’hotel Roma (40 stanze)

Chi dirige il tavolo della sala operativa invita a mettere in stand by tutte le squadre per la ricerca delle persone finite sotto le macerie per verificare, di volta in volta, le priorità. Infatti di lì a poco l’ufficiale dell’Arma distaccato in via Vitorchiano riferisce che da Amatrice i carabinieri segnalano il «crollo del’intero hotel Roma con 40 stanze piene di turisti e di villeggianti. Chissà quanti sono riamasti o sotto le macerie». Qualcuno afferra il microfono e aggiunge che «almeno tre persone sono state estratte vive dalle macerie». Ecco nell’era dei telefonini e dei tablet (si lavora per ripristinare tutti i «ponti») le notizie si accavallano e si sovrappongono e talvolta si annullano in una manciata di secondi. «Qualcuno mangerà ad Amatrice e ad Accumoli oggi a pranzo?».

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