Ecoreati. Approvata la legge, ecco il testo integrale

Il Senato ha approvato la legge sugli ecoreati. Da oggi, quindi, si introducono nuovi reati di inquinamento ambientale, di disastro ambientale, i delitti colposi contro l’ambiente, il traffico e l’abbandono di materiale radioattivo, il reato di omessa bonifica e quello di impedimento di controllo.

Il lungo percorso di questo testo è partito dalla proposto di legge a prima firma del presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci e da quelli di Salvatore Micillo (M5S) e Serena Pellegriono (Sel).

Il premier Matteo Renzi ha commentato subito l’approvazione con un tweet: Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi. Oggi sui reati ambientali. Proprio #lavoltabuona.

Vediamo nel dettaglio il testo della legge.

– Inquinamento ambientale. Per chi, in maniera abusiva, provoca una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili delle acque o delle arie (il discorso vale anche per porzioni estese del suolo o del sottosuolo), di un ecosistema, della biodiversità (flora e fauna), sono previsti dai 2 ai 6 anni di carcere con una multa che può variare dai 10 mila ai 100 mila euro. Il testo prevede delle aggravanti in caso di lesioni o morte a una più persone: si parla di 2 anni e 6 mesi fino a 7 anni per le lesioni che causano fino a 20 giorni di malattia; di 3 fino a 8 anni per le lesioni gravi; di 4 a 9 anni per lesioni gravissime; da 5 a 10 in caso di morte.

– Disastro ambientale. Si registra “disastro ambientale” nel momento in cui si alterano in maniera irreversibile l’equilibrio di un ecosistema, l’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; si tratta anche di “disastro ambientale” l’offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi. I colpevoli di disastro ambientale saranno condannati  dai 5 ai 15 anni di prigione.

Pene più severe in caso i reati siano in aree protette. Per i due precedenti casi, si ha un inasprimento della pena se i reati sono commessi in area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico. Il discorso è equivalente per specie protette, animali o vegetali.

– Delitti colposi. Le pene comminate sono ridotte da un terzo fino ai due terzi in caso in cui i reati di inquinamento e di disastro ambientale vengano commessi per colpa, invece che per dolo.

Punizione del pericolo per l’ambiente. In caso di messa in pericolo colposa dell’ambiente, le pene previste sono le stesse previste per l’inquinamento e per il disastro ambientale, ma ridotte di un terzo.

Petrolio inquinamento
I reati ambientali ora saranno perseguiti

 

– Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività. Si è condannati da 2 a 6 anni di carcere con multa da 10 mila a 50 mila euro se, in maniera abusiva, si trasporta, cede, acquista, riceve, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale ad alta radioattività illegittimamente. Previste pene maggiori nel caso in cui dal fatto deriva il pericolo di compromissione o deterioramento delle acque o dell’aria, di proporzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo, di ecosistemi, della biodiversità (anche agraria), della flora e della fauna. Nell’inasprimento delle pene è da calcolare anche se dal fatto deriva pericolo per la vita o per l’incolumità delle persone.

Impedimento del controllo. La negazione dell’accesso con ostacoli o con la mutazione dello stato dei luoghi, l’impedimento, l’intralcio o l’elusione delle attività di vigilanza e dei controlli ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro sono puniti da 6 mesi a 3 anni di prigione.

Aggravanti. Se risulta l’associazione a delinquere di stampo mafioso sono messe in carico le aggravanti. Si aumentano le pene da un terzo alla metà se fanno parte dell’associazione ufficiali o incaricati di un pubblico servizio che esercitano funzioni o svolgono servizi in materia ambientale.

– Aggravante ambientale. Se uno dei precedenti reati del codice penale viene commesso allo scopo di danneggiare l’ambiente è prevista l’aggravante ambientale.

Ravvedimento operoso. In caso di collaborazione con la giustizia si ha una riduzione di un terzo della pena; se ci si adopera per il ripristino delle stato dei luoghi si ha una riduzione da un terzo alla metà della pena. Il giudice può disporre la sospensione di procedimento per permettere l’attuazione del ravvedimento operoso. IN questo caso il corso della prescrizione è sospeso. Tale sospensione deve attuarsi prima del primo grado e deve essere disposta in tempi tali da permettere il ripristino dello stato dei luoghi, senza mai superare però i due anni. Si può prorogare al massimo di un anno.

Confisca. La confisca è sempre ordinata in caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti. Si confiscano le cose che costituiscono il prodotto o il profitto del reato o che servirono a commettere il reato, salvo che i beni appartengano a persona estranea al reato. Tali beni confiscati sono disposti alla pubblica amministrazione competente e vincolati all’uso per la bonifica dei luoghi. Non si ha la confisca nel caso in cui l’imputato abbia provveduto efficacemente alla bonifica e al ripristino dei luoghi.

Ripristino dello stato dei luoghi. Il condannato è sempre obbligato al recupero o, dove tecnicamente possibile, al ripristino dello stato dei luoghi.

Omessa bonifica. Chi, essendo obbligato da legge e per ordine del giudice ovvero di autorità pubblica, non provvedesse alla bonifica, al ripristino o al recupero dello stato dei luoghi è punito con la reclusione da 1 a 4 anni e con multa da 20 mila a 80 mila euro.

Raddoppio tempi di prescrizione. I tempi di prescrizione per i reati di tipo ambientale sono raddoppiati.

Procuratore antimafia e agenzia entrate. Quando il procuratore della Repubblica inizia le indagini per i delitti contro l’ambiente, dovrà darne notizia anche alla Agenzia delle Entrate ai fini dei necessari accertamenti e al procuratore nazionale antimafia.

Illeciti amministrativi. Il testo ha una sezione dedicata alle sanzione degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale. Tale sezione si dedica dunque alle ipotesi di reato in materia ambientale che però non procurano danno o pericolo concreto  alle risorse ambientali, urbanistiche o paesaggistiche protette. Sono elencate, nel dettaglio, le forme di ravvedimento – tecnicamente delle prescrizioni – che gli stessi organi di vigilanza possono comminare ai contravventori e che, una volta attuate possono portare all’estinzione del reato stesso e alla sua archiviazione.

La prescrizione così imposta deve essere asseverata tecnicamente dall’ente specializzato competente nella materia trattata. Se l’adempimento della forma di ravvedimento avviene in un tempo superiore a quello indicato, si avrà una riduzione della metà della pena.

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