Quando il calcio è in mano ai buffoni e ai violenti

Scontri per i 119 anni della Lazio, Lotito: “Pseudo tifosi ne risponderanno”

La Procura di Roma indaga in relazione agli scontri avvenuti tra un gruppo di ultras della Lazio e forze dell’ordine nel corso delle celebrazioni per i 119 anni dalla fondazione del club biancoceleste. A piazzale Clodio si attende una informativa della Digos. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale: i reati ipotizzati sono violenza privata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Al momento il bilancio è di un arresto e tre tifosi denunciati.

La rabbia di Lotito: “Pseudo-tifosi, ne risponderanno” – “Io rispondo dei comportamenti della società, non dei singoli comportamenti di pseudo-tifosi. Come ha detto il ministro Salvini la responsabilità è personale“. Così il presidente della Lazio, Claudio Lotito, dopo gli scontri avvenuti la notte scorsa tra ultras e forze dell’ordine in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della fondazione del club biancoceleste. 

Basta fare finta di non sapere

Da quando è nato il calcio si sa che tra le società di calcio e gli ultras c’è ben più che un legame, c’è uno scambio ben preciso di atteggiamenti, di permissivismo e di ricatti.

Non raccontiamo sempre che le società, poverine, sono in mano a due capi ultras cattivi che ne fanno ciò che vogliono, che i centinaia di violenti che fanno macelli delle partite e spesso vittime umane non si sa chi siano.

Non raccontiamo che chi gestisce milioni di euro in giocatori, sponsorizzazioni e merchandising non sappia a chi è rivolto il suo prodotto, da chi riceverà indietro quei milioni di euro spesi per investimenti.

Raccontiamo invece che le società e i loro vari proprietari devono essere parte integrante di chi si prenderà d’ora in poi la colpa per i danni fatti dai loro affiliati, dai loro ultras, dalle persone che loro conoscono molto bene e che forse foraggiano adeguatamente.

Iniziamo finalmente a dire la verità.

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