La Lega Araba

La Lega Araba, formalmente conosciuta come lega degli Stati Arabi, è un’organizzazione regionali degli stati arabi residenti in Nord Africa, sul corno d’Africa ed in Arabia: essa venne formata presso il Cairo il 22 marzo del 1945.

All’atto della sua creazione questa organizzazione era composta da sei membri: Egitto, Iraq, l’attuale Giordania, il Libano, l’Arabia Saudita e la Siria. Lo Yemen si aggiunse come membro nel maggio del 1945. Attualmente la Lega Araba conta 22 membri sebbene la partecipazione della Siria sia stata sospesa dal novembre del 2011 in conseguenza della repressione da parte del governo nel corso della guerra civile siriana.

L’obiettivo principale della lega è quella di “stringere le relazioni tra gli Stati membri e coordinare la collaborazione tra di essi, per salvaguardare la loro indipendenza e sovranità e per occuparsi in modo generale degli affari e degli interessi dei paesi arabi”.

Attraverso istituzioni come l’ALECSO (l’Organizzazione educazionale, culturale e scientifica della Lega Araba) ed il CAEU (il Consiglio economico e sociale del consiglio della Lega Araba dell’Unità economica Araba) la Lega intende facilitare programmi economici, culturali, scientifici e politici pensati appositamente per promuovere gli interessi del mondo arabo. La Lega Araba si è resa utile anche come luogo di confronto per gli Stati Membri per coordinare le loro posizioni normative, per decidere su fattori di comune preoccupazione e per limitare i conflitti come quello avvenuto in Libano nel 1958. La Lega è stata utilizzata anche come piattaforma per abbozzare e completare molti documenti basilari per promuovere l’integrazione economica come l’“Arab Economic Action Charter”, accordo che sigla i principi base per l’attività economica nella regione.

I voti dei membri

Ogni Stato membro possiede un voto valido all’interno del Consiglio della Lega e le decisioni sono obbligatorie da seguire solo per quei paesi che le hanno votate. Il pensiero alla base della creazione della Lega nel 1945 era quello di rafforzare e coordinare i programmi economici, sociali, culturali e politici dei propri membri e di fungere da mediatore in eventuali conflitti interni o con terze parti. Il successivo accordo firmato su una congiunta cooperazione economica e di difesa nel 1950 ha fatto sì che i firmatari si coordinassero anche su eventuali misure di difesa militari. In tal senso nel marzo del 2015 il segretario generale della Lega Araba ha annunciato la creazione di una forza miliare congiunta araba per opporsi all’estremismo ed alle altre minacce rivolte ai suoi stati. La decisione fu presa in concomitanza all’intensificarsi dell’operazione “Decisive Storm” in Yemen. La partecipazione a questo progetto di sicurezza è volontaria e l’armata interviene solo dopo richiesta dello Stato Membro che ne ha bisogno. Questo esercito è finanziato dagli Stati ricchi del Golfo ed è stato creato per via delle pressioni esercitate dalla crescente attività terroristica in zona tanto quanto dalle guerre civili in atto.

Nei primi anni del 1970 il Consiglio Economico della Lega Araba ha presentato la proposta di creare una Camera di Commercio Araba condivisa presso gli stati europei. Questo ha portato, sotto il decreto della Lega degli Stati Arabi K1175/D52/G, alla decisione dei governi arabi di dare vita alla Camera di Commercio arabo-britannica per “promuovere, incoraggiare e facilitare il commercio bilaterale” tra il mondo arabo ed il suo maggiore partner commerciale, ovvero il Regno Unito.

Storia e geografia della Lega Araba

La prima occasione nella quale la Lega Araba è intervenuta nel corso della crisi relativa alla nascita dello stato di Israele nel 1948, in vece ed in difesa della maggioranza della popolazione araba della zona ed in risposta alla protesta popolare in tal senso. La sfida è stata quella di gestire la problematica con uno dei maggiori protagonisti della Lega, la Giordania attuale (Transgiordania) schiarata dalla parte di Israele nel sostenere la divisione della Palestina Araba come proposto dall’Assemblea generale dell’Onu.

Per comprendere la grandezza della porzione di territorio legato alla Lega Araba, basta dire che la sua influenza copre attraverso gli Stati Membri oltre 13 milioni di chilometri quadrati lungo due continenti: Asia e Africa. L’area comprende zone composte da aridi deserti come il Sahara, ma anche terrei molto fertili come la Valle del Nilo, le Valli di Hubba e Shebelle sul Corno d’Africa, le montagne magrebine dell’Atlas e la striscia fertile contenuta tra il Levante e la Mesopotamia senza contare buona parte del Nilo e le profonde foreste dell’Arabia del sud.

Membri della Lega Araba

Il patto della Lega degli Stati arabi, o Carta della Lega Araba è il trattato fondatore della Lega Araba: come già anticipato è stato adottato nel 1945 e stabilisce che “la Lega degli Stati Arabi deve essere composta dagli Stati Arabi indipendenti che hanno firmato questo patto”.  Inizialmente i membri erano sei: il loro numero è cresciuto negli anni fino a raggiungere l’attuale numero di 22, includendo anche tre paesi tra i più grandi per area in Africa, ovvero il Sudan, l’Algeria e la Libia e la più grande del medio oriente, l’Arabia Saudita. Il trend di crescita più alto nel numero dei membri è stato osservato nella seconda metà del XX secolo.

Ecco l’elenco ufficiale:

  • Arabia Saudita Arabia Saudita – 22 marzo 1945 (fondatore)
  • Egitto – 22 marzo 1945 (fondatore) (sospeso dal 1979 al 1989[60])
  • Giordania – 22 marzo 1945 (fondatore)
  • Iraq – 22 marzo 1945 (fondatore)
  • Libano – 22 marzo 1945 (fondatore)
  • Siria – 22 marzo 1945 (fondatore) (sospesa dal 16 novembre 2011[58])
  • Yemen – 5 maggio 1945 (fondatore)
  • Libia – 28 marzo 1953 (sospesa dal 22 febbraio al 27 agosto 2011[57])
  • Sudan – 19 gennaio 1956
  • Marocco – 10 gennaio 1958
  • Tunisia – 10 gennaio 1958
  • Kuwait – 20 luglio 1961
  • Algeria – 16 agosto 1962
  • Emirati Arabi Uniti – 12 giugno 1971
  • Bahrein – 11 settembre 1971
  • Qatar – 11 settembre 1971
  • Oman – 29 settembre 1971
  • Mauritania – 26 novembre 1973
  • Somalia – 14 febbraio 1974
  • Palestina – 9 settembre 1976 (fino al 1988 ammessa come OLP)
  • Gibuti Gibuti – 9 aprile 1977
  • Comore Comore – 20 novembre 1993
  • Brasile – 2002 (osservatore)
  • Eritrea – 2003 (osservatore)
  • Armenia – 2004 (osservatore)
  • Venezuela – 2006 (osservatore)
  • India – 2007 (osservatore)

Il caso della Libia e della Siria è particolare: per entrambe è stata decisa dalla Lega Araba una sospensione: la Libia è stata sospesa il 22 febbraio 2011, a seguito dell’inizio della Guerra Civile Libica: il consiglio nazionale transizionale mandò nella riunione del 17 agosto dello stesso anno un suo rappresentante per testare le acque e comprendere se fosse possibile una riammissione nell’organizzazione. La Siria è stata sospesa invece il 16 novembre 2011: la Coalizione nazionale siriana riebbe indietro il posto il 6 marzo 203 ma il 9 marzo 2014, il segretario generale Nabil al-Arabi decise che il posto sarebbe rimasto vacante fino alla nascita di un governo istituzionale.

Organizzazione della Lega Araba

La lega Araba è un’organizzazione politica che punta all’integrazione politica dei suoi membri ed a risolvere i conflitti tra gli stati senza chiedere per assistenza straniera. Possiede al suo interno elementi di un parlamento rappresentativo di stato e conduce la sua politica estera spesso sotto la supervisione delle Nazioni Unite.

La Carta della Lega Araba appoggia il principio di una “patria araba” nel rispetto della sovranità di ogni singolo stato membro. Le regole interne del Consiglio della lega e le commissioni sono state stabilite nell’ottobre del 1951, mentre quelle del Segretariato Generale sono state stabilite nel maggio del 1953. Fin da quel momento la governance della Lega Araba è stata basata sulla dualità delle istituzioni sovrastatali e la sovranità degli Stati Membri. La preservazione di questo sistema ha conquistato la sua forza dalla naturale preferenza di coloro che detenevano il potere di mantenerlo e mantenere la loro indipendenza nel prendere decisioni. Fattore al quale si aggiunge la meno “nobile” paura degli Stati più ricchi di dover condividere la propria “fortuna” con i più poveri in nome di un nazionalismo arabo e quella di trovarsi immischiati in conflitti interni tra Stati che rappresentano un ostacolo molto importante contro una più profonda integrazione.  Senza ombra di dubbio la Lega Araba si è mossa fin dalla sua organizzazione per tutelare quei paesi che, rispetto a quelle che potevano essere le potenze occidentali, potevano essere considerati ancora in via di sviluppo. Se si analizza la sua storia si può notare come la Lega Araba sia un tentativo di integrazione perfettamente riuscito ed all’avanguardia anche rispetto ad altre simili organizzazioni.  Senza contare, ed è importante da notare, che fin da subito è apparsa evidente la voglia degli Stati Membri di dire no alla colonizzazione come sistema politico e facendo valere i principi di indipendenza statale molto prima che questi venissero “ufficializzati” dalle Nazioni Unite.

Il caso della Palestina

La Palestina ha rappresentato un caso a parte nella storia della Lega Araba: alcuni suoi membri rispettano la divisione della zona tra Palestina ed Israele, ma per non lasciare i palestinesi fuori da un contesto del quale avrebbero fatto parte sicuramente la stessa è stata inclusa tra i membri fin dalla formazione dell’organizzazione ed è stato spiegato che tale decisione fu presa per riconoscere la sua indipendenza e la sua esistenza. Essa non doveva essere messa in discussione e per questo, a causa di “speciali” circostanze, la stessa pur non essendo ai tempi ancora pienamente riconosciuta, riceveva riconoscimento da parte della Lega Araba che auspicava al contempo che un giorno lo Stato potesse raggiungere la completa indipendenza. Ad oggi la Palestina è pieno membro della Lega Araba.

La Lega Araba ha sempre tentato di mettere la pace tra Palestina ed Israele: nel summit di Beirut nel 2002, l’organizzazione adotto l’”Iniziativa pace araba”, un piano di pace di ispirazione saudita per mettere fine al conflitto arabo-israeliano. L’iniziativa prevedeva una piena normalizzazione delle relazioni con Israele e si richiedeva alla stessa di ritirarsi da tutti i territori occupati tra le quali figuravano anche le alture di Golan, di riconoscere l’indipendenza palestinese nella striscia di Gaza e nel West Bank come Gerusalemme Est come capitale e la cura dei rifugiati palestinesi.

L’iniziativa è stata sostenuta ancora una volta nel 2007 presso il Summit di Riyadh in un momento nel quale il conflitto si inasprì di nuovo a causa degli attacchi di Hamas contro Israele che sfociarono nel conflitto Israele-Gaza del 2008-2009. In quel periodo la lega Araba inviò i rappresentanti dei due Stati che riconoscevano entrambe le entità statali fin da subito ad Israele per promuovere l’iniziativa.   La striscia di Gaza ufficialmente è nelle mani dei palestinesi di Hamas dal 2007, sebbene secondo alcuni Gaza non può essere considerato un territorio non occupato. A livello tecnico Israele non esercita controllo, o ha autorità su proprietà ed istituzioni ma allo stesso tempo in questo momento la striscia di Gaza non appartiene a nessuno Stato sovrano e Israele mantiene comunque il controllo delle frontiere terrestri, marine e dello spazio aereo. Ed il presidente dell’Autorità Palestinese lamenta che non può esercitare reale controllo: problema legato alla mancanza del riconoscimento della Palestina come stato che tra le altre cose fa considerare la Striscia di Gaza ancora tra i territori palestinesi occupati. Nel settembre del 2019 la Lega Araba ha condannato il piano di annessone ad Israele della Valle del Giordano.

L’organizzazione non ha dato il suo contributo solo nel tentativo di sistemare il conflitto israelo-palestinese: nel 2015 è intervenuta in supporto dell’intervento militare dell’Arabia Saudita in Yemen contro le Shia Houthis e le forze leali nei confronti dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh deposto nel 2011, mentre nell’aprile de 2018 votò una risoluzione che potesse spingere i Turchi a intraprendere il cessate il fuoco contro i curdi siriani di Afrin.

Nell’incontro del 12 ottobre 2019 presso Il Cairo, la Lega Araba ha discusso e condannato l’attacco della Turchia contro il nord est della Siria, indicando l’iniziativa militare come “invasione” ed “attacco” contro uno stato arabo sottolineando come la campagna di bombardamento fosse in violazione di diverse leggi internazionali.

Gli organi principali della Lega Araba.

Come ogni organizzazione anche la Lega Araba, come già accennato, è composta di organi specifici che per competenza e poteri si assicurano che tutto proceda secondo Statuto

Il primo di essi è il Consiglio: esso è considerato l’autorità suprema alla base del sistema organizzativo. Esso definisce la competenza, la formazione e le regole di procedura e votazione e può essere affiancato nel suo lavoro da comitati affiliati. Il consiglio è composto dai rappresentanti degli Stati che ne fanno parte nella persona del ministero degli Esteri, dei loro rappresentati o in alternativa di delegati permanenti selezionati appositamente. Come organismo l’obiettivo del consiglio è quello di raggiungere gli obiettivi che la Lega Araba si propone seguendo piani e programmi definiti dagli Stati Membri implementandoli all’interno del proprio percorso nel rispetto dell’azione comune. Tra gli altri poteri in mano al Consiglio vi è quello di decidere su ingressi ed uscite degli Stati dalla Lega.  Come già sottolineato, il Consiglio è chiamato anche a fare da mediatore in merito a dispute che possano creare ostilità tra due Stati Membri o tra uno di essi ed un altro Paese.  Il Consiglio si incontra in sessioni regolari a marzo ed a settembre, ma in caso di necessità e se richiesto da due o più dei suoi membri anche in sessione straordinaria.

Per ciò che concerne le votazioni all’interno delle Assemblee del consiglio, ogni membro ha solo un voto a disposizione: in caso una risoluzione venga votata all’unanimità essa riguarda e vincola tutti gli Stati dell’organizzazione. Secondo l’Articolo VI dello Statuto nel caso in cui la Lega Araba si trovasse a discutere sulla nascita di ostilità fra due Stati membri, a quello aggressore è negato il diritto di partecipare alla votazione. Importante da ricordare, come già anticipato, che le risoluzioni adottate per maggioranza sono vincolanti solo su quegli Stati membri che approvano tali risoluzioni.

In caso di problemi amministrativi o finanziari, basta una maggioranza di due terzi dei votanti per rendere le risoluzioni votate vincolanti per tutti.

Un altro organo basilare nella struttura della lega Araba è il Consiglio Unito della difesa. Esso nasce in seguito al trattato per la Difesa unita e la Cooperazione economica: esso è formato dai ministri della difesa e degli affari esteri degli Stati membri. Il suo compito è quello di impiegare qualunque mezzo o misura necessarie (ivi compreso anche l’uso di forze armate, N.d.R.) al fine di evitare atti di aggressione nei confronti di qualsiasi Stato Membro, lavorando attivamente per riportare la pace e garantire la sicurezza. Il Consiglio Unito della difesa, si occupa di armonizzare le strategie di difesa dei membri della Lega Araba aiutandoli ad aumentare il proprio potenziale miliare in base alle sue risorse e le sue capacità di difesa collettiva e individuale.

Il Consiglio Economico e sociale della Lega Araba nasce in seguito al Trattato per la Difesa Unita e Cooperazione Economica ma diventa quello che conosciamo attualmente nel 1977. Esso è formato dai ministri degli Stati membri corrispondenti o dai loro sostenuti, chiamati a lavorare per la realizzazione degli obiettivi della Lega in ambito economico e sociale. Il Segretariato Generale è invece quello che può essere considerato l’organo esecutivo del Consiglio della Lega Araba ed al contempo il suo organo esecutivo tanto quello dei consigli ministeriali specializzati. Esso si occupa, oltre che di realizzare i compiti assegnati dallo Statuto, di coordinare tutte quelle agenzie specializzate e le istituzioni che lavorano per raggiungere gli obiettivi che la Lega Araba si propone di raggiungere. Le sue funzioni sono sotto diretto controllo del Segretario Generale che può contare in tal senso sul supporto del Consiglio del Segretariato Generale. Esso si incontra due volte al mese in sessione ordinaria o più quando è necessario ed è composto dagli assistenti segretari generali e dai consiglieri del Segretariato Generale. Il Segretariato Generale della Lega Araba è l’organo ufficiale chiamato coordinare anche le funzioni dei corpi affiliati. L’attuale segretario Generale è Ahmad Aboul Gheit, in carica dal 2016: questa carica dura 5 anni ed è rinnovabile.

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