Facebook Aquila. Il primo volo del drone di Zuckerberg

Nel deserto dell’Arizona Mark Zuckerberg insieme al team che si occupa del progetto Aquila hanno assistito al primo volo reale del drone che secondo il patron di Facebook dovrebbe cambiare il mondo. Scopriamo perchè.

Cos’è Aquila

Aquila è un drone, un aliante che vola senza bisogno di pilota, con una apertura alare di ben 43 metri, praticamente, per capirsi, più grande di un Boing 747. Questo drone vola tramite l’energia solare. Le sue ali infatti sono ricoperte di pannelli che gli danno la possibilità di muovere i motori, molto leggeri e piccoli, senza carburante di nessun tipo. Durante il volo di prova Aquila è rimasta in alto, a circa 60 mila piedi, più in alto degli aerei di linea, per 30 ore. L’obiettivo è di arrivare a 90 giorni consecutivi.

Zuckerberg ha prefissato un obiettivo ambizioso: di rilasciare una versione funzionale di Aquila in appena un paio di anni. Ha reclutato personalmente esperti Jet Propulsion Laboratory della NASA e del MIT Media Lab.

Come parte del progetto, Facebook ha speso quasi 20 milioni di dollari per acquisire il team dietro Ascenta, una società di consulenza aeronautica guidato da Andy Cox. Cox è un ingegnere meccanico che ha già lavorato in una squadra che ha mantenuto un drone a energia solare nel cielo per due settimane – già un record mondiale. Facebook ha voluto la sua consulenza, e Cox divenne il capo progetto Aquila. Il team lavora in un magazzino a Bridgewater, 150 miglia ad ovest di Londra.

A cosa serve Aquila

Nei progetti di Facebook e del su team Aquila deve portare in tutto il mondo un segnale internet libero, per poter permettere a chiunque sulla Terra, ovunque si trovi, di utilizzare internet. Aquila volando sopra le città, i paesi, le montagne, ovunque, in migliaia di esemplari, dovrebbe permettere a qualsiasi abitante della terra, anche nell’angolo più sperduto di collegarsi alla rete web. Il tutto, a detta di Mark Zuckerberg, sarebbe l’innovazione e il mezzo di libertà più grande e più potente di tutti i tempi. Il team ha annunciato che i suoi laser potrebbero fornire dati a decine di gigabyte al secondo, circa 10 volte più veloce rispetto allo standard precedente. E i laser sono molto precisi, in grado di indirizzare un’area delle dimensioni di una monetina da 10 miglia di distanza. (I laser si collegano con le stazioni base a terra per fornire l’accesso a Internet.) Facebook dice che il sistema ha funzionato bene nei test indipendenti.

Facebook Aquila quanto vola in alto
Facebook Aquila quanto vola in alto

I problemi di Aquila

Il team sta ancora lavorando per costruire un nuovo tipo di batterie con una densità sufficientemente elevata per sostenere lunghe missioni. Poi c’è il problema del costo – Facebook dice che Aquila deve essere molto meno costoso. “Abbiamo bisogno di sviluppare sistemi di alimentazione e di comunicazione di bordo più efficienti; assicurare che gli aerei siano resistenti ai danni strutturali per ridurre i costi di manutenzione e in grado di rimanere in volo per lunghi periodi di tempo per mantenere una flotta limitata; e ridurre al minimo la quantità di supervisione umana associata al loro funzionamento. Non sono problemi da poco.

Aquila è probabile che abbia anche ostacoli normativi, che potrebbero rivaleggiare con le leggi della fisica in termini di sfide che si presentano. Facebook e Google hanno unito le forze per parlare con le autorità, come la Federal Aviation Administration, per ottenere il permesso per i voli di prova e ottenere accesso allo spettro necessario per inviare dati.
In molte nazioni del mondo non è affatto visto bene il fatto di avere droni, che seppur privati comunque fanno parte della nazione americana, sopra i loro cieli. Nessuno potrebbe effettivamente controllare cosa fanno lassù quegli aerei, cosa vedono e cosa inviano. Un problema insormontabile per molti Paesi orientali. L’India prima fra tutte le nazioni ad opporsi a questo uso sul suo suolo.

Zuckerberg ha detto che l’azienda ha imparato dal suo fallimento in India – che spera sia temporaneo. “Abbiamo imparato molto su come dobbiamo interagire con i governi e con il sistema politico e le autorità di regolamentazione, e come costruire il sostegno al fine di avere via libera all’uso di Aquila. E penso che prenderemo spunto da queste esperienze per il futuro, gli aerei a energia solare solleveranno questioni normative aggiuntive, dice. “Ma quando mi capita di incontrare i leader mondiali, un sacco di persone sono davvero entusiasti di questo progetto, perché tutti desiderano che le persone siano libere di collegarsi alla rete. E la connettività è uno delle più grandi possibilità per le persone di avere nuove opportunità”

Il futuro di Aquila

Il percorso da seguire per arrivare alla realtà per Aquila non è del tutto chiaro, ed è destinato ad incontrare più dossi lungo la strada. Ma Zuckerberg è risoluto: miliardi di persone che non possono accedere a Internet. E Facebook realizzerà il suo progetto, ognuno avrà bisogno di accedere a più larghezza di banda rispetto ad oggi. Un unico volo di prova rappresenta un piccolo passo verso il successo.

“Penso che il futuro vedrà migliaia di aerei a energia solare, alla periferia della città e nei luoghi dove la gente vive, e questa è il modo di dare connettività al costo minore e con una resa tecnica maggiore”, dice Zuckerberg. “E, penso che questo può aiutare a svolgere un ruolo importante nel colmare questa lacuna e dare a più di un miliardo persone il web”.

Zuckerberg ha poi aggiunto. “Non è qualcosa che si aspetta necessariamente da Facebook perché non siamo una società aerospaziale”, ha detto. “Ma credo che a questo punto lo stiamo diventando”.

Alessandro Trizio

Esperto in Cyberwarfare e Information Security. Ha studiato politica nazionale e geopolitica e vissuto in molti Paesi mediorientali dove ha approfondito i rapporti internazionali

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