Parigi, progettava attentati contro chiese. Arrestato

23 anni, algerino e dotato di un grosso arsenale di armi da guerra. Si tratta di un giovane fondamentalista islamico, arrestato a Parigi e già noto ai servizi per attività radicali. L’arresto è avvenuto domenica scorsa, da quanto dichiarato dal ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve.

Inizialmente indagato per l’omicidio di una istruttrice di fitness rinvenuta morta nella sua auto, il giovane algerino è stato poi ritrovato in possesso di armi e di progetti di attentati contro delle chiese. La scoperta dei progetti è avvenuta per caso, dopo il fermo del ragazzo.

Come se non bastasse, si allarga inoltre la cerchia dei presunti complici di Amedy Coulibaly e dei fratelli Kouachi, che ricordiamo essere gli autori delle stragi jihadiste avvenute a Parigi all’inizio dell’anno, il 7 e il 9 gennaio. Da quanto rivelato da Le Monde, un gruppo di presunti complici sarebbe stato scoperto, poco dopo gli attacchi, intenti a procurarsi materiale bellico, come gilet anti-proiettile, coltelli, guanti e taser. Ma la cerchia dei complici non si chiuderebbe qui. Altri sette sono, infatti, gli indagati per fatti legati ad azioni terroristiche e attualmente in fermo provvisorio. Tra i numerosi sospettati di aver aiutato Coulibaly figurano i nomi di: Willy P., Christophe R., Tonino G., Nezar A., Amar R., Saïd M. e Ali Riza P.

A far parte di questo groviglio di complici sarebbero tutti quindi ragazzi giovani, non oltre i 30 anni di età. Un fattore decisamente allarmante.

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