Juventus. Storia della più vincente squadra italiana

La storia  del club di calcio Juventus copre oltre 110 anni, dalla fondazione a Torino. Il club nasce nel 1897 e diventerà uno dei più grandi della storia del calcio italiano. Juventus deriva dal latino e vuol dire gioventù.

 

Secondo l’International Federation of Football History and Statistics, un’organizzazione internazionale riconosciuta ufficialmente dalla FIFA, la Juventus è stata il miglior club d’Italia del XX secolo e il secondo in Europa.

 

L’INIZIO, GLI ANNI ANTECEDENTI LA I GUERRA MONDIALE

 

Con gli inizi del XX secolo, la Juventus costruisce una squadra molto forte, ma presto, dopo aver vinto il primo campionato, il presidente Alfredo Dick lascia il club, dopo un diverbio in società e si porta con sé numerosi campioni. Lo staff comincia a pensare di muoversi lontani da Torino, così Dick lascia per fondare il Football Clun Torino, prendendo anche la sede nel Velodromo Umberto I. Il primo derby di Torino si gioca la stagione seguente, il 13 gennaio 1907; la rivalità resiste ancora oggi. Nel 1911, la Juventus raggiunge la finale del Sir Thomas Lipton Trophy, ma è battuta 6-1 dai campioni in carica: il West Auckland FC, dalla Contea Durham, Inghilterra.

 

Fino alla I Guerra Mondiale, il campionato italiano è dominato da altri club, come il Pro Vercelli e il Casale. La Juventus è ricostruita sotto la presidenza di Corrado Corradini, e, per la prima volta, molti suoi giocatori vengono convocati in Nazionale. In questo periodo debutta il portiere Giampiero Combi: diventerà un vero protagonista.

 

INIZIA L’ERA AGNELLI

 

Edoardo Agnelli, della famiglia Agnelli, padrone della FIAT, diventa proprietario della Juventus nel 1923.  La famiglia ha uno stadio privato in Villar Perosa (sud-est di Torino), ricco di servizi. È un’ottima mossa: la Juventus vince il secondo campionato nella stagione 1925-26, battendo l’Alba Roma nella finale per 12-1. I gol di Antonio Vojak sono fondamentali in questa stagione.

 

Dal 1930-31 fino al 1934-35, la Juventus vince per cinque volte consecutive il campionato, quattro dei quali sotto il commissario tecnico Carlo Carcano; la squadra vede nomi quali Raimundo Orso, Luigi Bertolini, Giovanni Ferrari e Luis Monti. Il club raggiunge anche la semifinale della Mitropa Cup, uscendo però battuta dallo Slavia Praga.

 

Nel 1933, la Juventus si sposta in quella che sarà la prima casa: Stadio Benito Mussolini. Costruito nel 1933 per la Coppa del Mondo del 1934, con una capacità di 65.000 persone. Il nome è dato in onore a Benito Mussolini, Primo Ministro d’Italia al tempo. Edoardo Agnelli muore il 14 luglio 1935; l’evento influenza molto l’andamento della squadra, dal momento che molti giocatori lasciano la squadra.

 

Il club non riesce a recuperare i suoi giocatori negli anni ’30, ma la Juventus risulta finalista nella stagione 1937-38, battuta dall’Ambrosiana Inter. Dopo la II Guerra Mondiale il campo di calcio è rinominato Stadio Comunale e il figlio di Edoardo, Gianni Agnelli, diventa presidente. Il club vince altri due scudetti nelle stagiono 1949-59 e 1951-52, quest’ultimo sotto il CT Jesse Carver.

 

La Juventus riesce a portare nella squadra John Charles e l’italo argentino Omar Sivori nel 1957; essi giocheranno a fianco di Giampiero Boniperti (presente nel club dal 1946). La Juventus vince i campionati (Serie A) nel 1957-58 e nel 1959-60 battendo entrambe le volte la Fiorentina.  Nella stagione ’59-’60 la Juventus vince anche la Coppa Italia, siglando la prima doppietta. Nel 1961 la Juventus è la prima squadra italiana a vincere 10 scudetti: alla squadra viene assegnata la Stella d’oro per Merito Sportivo da appuntare sulla maglietta. Omar Sivori diventa il primo giocatore della Juventus a vincere il premio Giocatore dell’Anno Europeo.

 

Nel 1961 Boniperti si ritira ed è il più grande marcatore della storia della Juventus con 182 gol segnati in tutte le competizioni. Un record che durerà per 45 anni. La Juventus vince lo scudetto nel 1966-67 con CT Heriberto Herrera; il giocatore di valore dell’anno è Sandro Salvadore, difensore.

 

Negli anni ’70 la Juventus dimostra tutta la sua potenza, vincendo i campionati nel 1971-72, 1972-73, 1974-75 e 1976-77; nel 1973 raggiunge la finale di Coppa Europea, ma viene battuta dall’Ajax. Nella prima parte della decade è allenata da Cestmir Vycpalek, un Ceco che ha giocato con la Juve; la Vecchia Signora costruisce una squadra molto forte, con giocatori come Gaetano Scirea, Dino Zoff, Roberto Bettega, Fabio Capello e il brasiliano José Altafini che diventerà il terzo miglior marcatore della Serie A.

 

Franco Causio è un giocatore molto popolare durante gli anni Settanta; è il primo giocatore a cui viene permesso di tenere i capelli lunghi (prima era proibito). Il club provvede a fornire i giocatori di vestiti eleganti e li obbliga a portare a termine gli studi. Molti giocatori restano nel club fino alla fine della carriera; molti di essi lavorano nel club o nella Fiat dopo essersi ritirati.

 

L’ERA TRAPATTONI

Nonostante i successi in Italia, in Europa la storia è diversa. Il primo successo si ha nel 1976-77 con la vittoria della Coppa UEFA. La Juventus batte l’Athletic Bilbao con i gol di Bettega e Tardelli. Il CT del tempo è Giovanni Trapattoni, che resterà tale fino agli anni ’80, stabilendo un record di presenze.

 

Sotto l’era Trapattoni, la Juventus domina la prima parte degli anni ’80 la serie A, vincendo nelle stagioni 1980-81, 1981-82 e 1983-84. Il secondo titolo di questi dà alla Juventus la seconda stella d’oro, per i 20 scudetti. I giocatori vincono tanti premi: Paolo Rossi, che ha guidato la vittoria dei Mondiali 1982, vince il Premio di Calciatore Europeo nel 1982. Michel Platini vince il titolo per tre anni di seguito: 1983, 1984 e 1985. Un record. La Juventus raggiunge la finale di Coppa Europea nel 1983, ma viene battuta dall’Hamburger SV.

 

I successi europei arrivano però a metà degli anni ’80, quando la Juventus vince nel 1985 la Coppa Europea battendo il Liverpool per 1-0, con un rigore trasformato da Platini. Questa finale è però macchiata di una tragedia che segnerà per sempre la storia del calcio mondiale: il disastro dell’Heysel. 39 persone (la maggior parte tifosi juventini) rimangono uccisi dal crollo dello stadio. La vicenda viene marchiata come “l’ora più nera della storia delle competizioni UEFA”.

 

La Juventus vince il contestato campionato 1985-86 su Roma e Napoli. Si affacciano sulla scena anche le vittorie di Milan e Inter. Nel 1990, la Juventus si sposta allo Stadio delle Alpi, costruito nel 1990 per i Mondiali; lo Stadio Comunale, condiviso con il Torino, viene ridotto, un motivo in più per spostarsi.

 

L’ERA LIPPI

 

Marcello Lippi ha lasciato da poco il Napoli e arriva alla Juventus nel 1994. Il primo approccio con la Juventus è positivo, in quanto vince il campionato (non accadeva dalla metà degli anni ’80). La squadra vede giocatori come Ciro Ferrara, Roberto Baggio, Gianluca Vialli e il giovane Alessandro Del Piero.

 

L’anno seguente il campionato è vinto dal Milan, ma la Juventus vince la UEFA Champions League nel 1995-96, battendo l’Ajax. Dopo 90 minuti il risultato era di 1-1 con gol di Fabrizio Ravanelli; la Juventus vince ai rigori per 4-2; Vladimir Jugovic segna il calcio di rigore decisivo.

 

Negli anni seguenti una seconda ondata di giocatori segna l’era magica di Lippi: Christian Vieri, Zinédine Zidane, Filippo Inzaghi e Edgar Davids. Dopo la vittoria di Champions, la Juve vince due volte il campionato e una Supercoppa Europea. Perde però le finali di Champions League contro il Borussia Dortmund e Real Madrid rispettivamente nel 1997 e 1998.

 

L’ultima parte degli anni ’90 è un periodo caldo per le rivalità, soprattutto quelle con l’Inter e Roma. Zdenek Zeman, CT della Roma, accusa i medici della Juventus di aver dopato i giocatori dal 1993 al 1998. Dopo due processi la Juventus è assolta da ogni accusa dalla Corte d’Arbitrato per lo Sport di Losanna. Le sostanze farmaceutiche in questione non sono bandite dall’Agenzia Mondiale dell’Anti-Doping e i giocatori della Juventus non risultano positivi ai test. Il dottore Riccardo Agricola, inzialmente giudicato colpevole per 22 anni di galera, è assolto in tutte le accuse.

 

Lippi lascia la Juventus e passa all’Inter; dopo una stagione ritorna alla Juventus, segnando una terza era dei giocatori passati nella Juventus: Gianluigi Buffon, David Trézéguet, Marcelo Salas, Pavel Nedved e Lilian Thuram. Vince due scudetti (2001-02, 2002-03). La Juventus disputa la finale di Champions League 2002-03, ma perde contro il Milan. La partita finisce 0-0 e, ai rigori, tre giocatori della Juventus sbagliano, regalando la coppa al Milan. Lippi, l’anno seguente, viene chiamato a guidare la Naizonale: vincerà i Mondiali di calcio del 2006.

 

LO SCANDALO CALCIOPOLI

 

Nel 2004 Capello diventa allenatore, vincendo altri due titoli. Nel maggio del 2006 la Juventus è uno dei quattro club (insieme a Milan, Fiorentina e Lazio) legato agli scandali del 2006. Al centro delle accuse c’era Luciano Moggi, accusato di aver influenzato e corrotto gli arbitri, imprigionando Paparesta negli spogliatoi. Moggi dà le dimissioni il 13 maggio. I club vengono messi a processo: in questo periodo Gianluca Pessotto si getta dal quarto piano tentando il suicidio, dovuto forse allo stress dei processi.

 

Capello lascia la squadra a va al Real Madrid, prima che il verdetto venga emesso. Stefano Palazzi, procuratore della FIGC, chiede che i 4 club siano estromessi dalla serie A e che alla Juventus vengano tolti due titoli. La sentenza toglie i due titoli alla Juventus e la fa retrocedere in serie B, per la prima volta nella storia. Al club vengono tolti inizialmente 30 punti: con il ricorso in appello scenderanno prima a 17, infine a 9. Numerosi giocatori lasciano il club: Fabio Cannavaro (capitano dei Mondiali del 2006), Lilian Thuram, Gianluca Zambrotta, Patrick Vieira, Zlatan Ibrahimovic (questi ultimi due andranno all’Inter per 34,3 milioni di euro). Altri giocatori restano però fedeli alla maglia: Gianluigi Buffon, il capitano Alessandro Del Piero, Pavel Nedved, Mauro Camoranesi e David Trézéguet.

 

IL RITORNO IN SERIE A

 

Nella stagione 2006-07 la Juventus gioca fuori dalla serie A per la prima volta. La prima partita di serie B finisce 1-1 contro il Rimini. I 30 punti tolti all’inizio (equivalenti a 10 vittorie) – lasciano intendere che sarà impossibile tornare in serie A; la riduzione della pena dà qualche speranza ai tifosi.

 

Nel dicembre del 2006 due giovani giocatori della giovanile, Alessandro Fieramosca e Riccardo Neri, muoiono durante un allenamento nel tentativo di recuperare un pallone finito in un laghetto ghiacciato.

Didier Deschamp è il nuovo allenatore. Già a maggio del 2007 la Juventus si assicura matematicamente il secondo posto, con la possibilità di arrivare in Serie A. Finirà la stagione da campione.

 

Al ritorno in serie A nella stagione 2007-08 l’allenatore è Claudio Ranieri, per due stagioni. Nel primo anno si piazzerà terza, qualificandosi per la Champions League, passando per i turni preliminari. La Juventus raggiunge i gironi, dove batte il Real Madrid per due volte, perdendo però successivamente con il Chelsea. Ranieri viene esonerato dopo scarsi risultati: al suo posto arriva Ciro Ferrara per completare le ultime partite della stagione. Sarà confermato anche per la stagione successiva 2009-10.

 

La stagione di Ferrara però non convince: la Juventus esce sia in Coppa Italia che in Champions League. A gennaio la Juventus è sesta, Ferrara viene esonerato. Arriva Alberto Zaccheroni, ma il risultato non arriva. La Juventus finisce il campionato come settima. Nel 2010-11 Jean-Claud Blanc viene rimpiazzato da Andrea Agnelli come presidente. La prima mossa è quella di cambiare Zaccheroni e il Direttore Sportivo Alessio Secco. Il primo è sostituito da Luigi Delneri, il secodno da Giuseppe Marotta. Delneri però non riesce a portare risultati e viene esonerato. Al suo posto arriva Antonio Conte, fresco di promozione con il Siena.

 

Con Conte la Juventus è imbattuta per la stagione seguente. Per la seconda parte della stagione si ha una lotta con il Milan. La Juventus vince il campionato nella 37esima giornata, battendo il Cagliari 2-0 (il Milan perde 4-1 con l’Inter). Dopo il 3-1 all’ultima giornata contro l’Atalanta, la Juventus è la prima squadra imbattuta in un campionato (nella formula a 38 giornate). Altri record: miglior punteggio fuori casa (0-5 contro la Fiorentina), miglior record di difesa (20 gol subiti).

La Juventus riman imbattuta per 49 partite di seguito: sarà l’Inter  a batterla per 3-1. Nella stagione 2013-14, la Juventus vince il suo terzo scudetto consecutivo con il punteggio record di 102 punti. Si tratta del 30esimo scudetto della storia del club.

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